Eugenio Montale, uno dei più grandi poeti del XX secolo (premio Nobel nel 1976), pubblica la prima raccolta di versi, Ossi di Seppia, sentita subito come la voce che più compiutamente e coin scabra essenzialità di canto esprime il dramma di un mondo in crisi, privo di certezze.
Si proietta La febbre dell'oro, capolavoro di C.Chaplin per la perfetta unione di elementi comici e tragici, sullo sfondo di una sfrenata corsa alla ricchezza. Di quest'anno sono anche, Viva lo sport!, noto anche come Io e la palla, del comico ottimista Harold Lloyd, simbolo vivente dell'americano che riesce a realizzarsi con la forza della volontà sconfiggendo le avversità dell'esistenza; La grande parata, di KingVidor, film pacifista che punta sull'esaltazione dei buoni sentimenti.
Dopo quasi vent'anni da L'Heure espagnole (1908), Ravel affronta nuovamente il teatro traendo spunto da una fiaba di Colette: nasce così l'Enfant et les sortilèges, opera piena di ironia e verve. Il compositore è ormai al vertice del successo; in Francia è considerato il maggiore compositore vivente. Sempre di quest'anno, ma pubblicate nel 1926 sono le Chansons madécasses, per voce, flauto violoncello e pianoforte.
L'avvenimento culturalmente più importante nel Novecento operistico è la rappresentazione a Berlino del Wozzeck di Alban Berg, rappresentazione che solleva, come del resto succede per tutta la musica nuova, un'ondata di dissensi. Tratta dal Woyzeck di G.Buchner, quest'opera esprime le angosce e le rivolte che la società del tempo porta in sé; in esso il compositore adotta, perlomeno in parte, la tecnica dodecafonica.
Dopo quasi vent'anni da L'Heure espagnole (1908), Ravel affronta nuovamente il teatro traendo spunto da una fiaba di Colette: nasce così l'Enfant et les sortilèges, opera piena di ironia e verve. Il compositore è ormai al vertice del successo; in Francia è considerato il maggiore compositore vivente. Sempre di quest'anno, ma pubblicate nel 1926 sono le Chansons madécasses, per voce, flauto violoncello e pianoforte.
L'avvenimento culturalmente più importante nel Novecento operistico è la rappresentazione a Berlino del Wozzeck di Alban Berg, rappresentazione che solleva, come del resto succede per tutta la musica nuova, un'ondata di dissensi. Tratta dal Woyzeck di G.Buchner, quest'opera esprime le angosce e le rivolte che la società del tempo porta in sé; in esso il compositore adotta, perlomeno in parte, la tecnica dodecafonica.



