Il termine Totem in antropologia indica comunemente uno spirito sovrannaturale protettore, o il progenitore di un gruppo (clan totemico), per lo più in forma di animale.
Il concetto ha ricevuto ampia diffusione, soprattutto grazie ai pali totemici intagliati nei tronchi d'albero dagli Indiani dell'America Settentrionale sulla costa del Pacifico (Tlingit, Haida, Tsimshian, Kwakiutl). Alcuni di essi mostrano un'apertura ovale vicino alla base, originariamente la porta d'accesso a una dimora sacrale, che tuttavia si è conservata molto raramente. Le incisioni sono rappresentazioni degli m"animali araldici" del gruppo, pertanto figure simboliche dei diversi spiriti animali che hanno un ruolo mitologico (orso, corvo, aquila, ecc.), e ai quali i componenti del gruppo si sentono legati in modo particolare: La tecnica dell'intaglio e della decorazione di queste sculture raggiunge spesso un alto valore artistico. Se le sculture cultuali degli Indiani del Nord America furono per lunghi secoli soltanto oggetto da museo, negli ultimi tempi, in seguito agli sforzi per riportare in vita la cultura tradizionale, essi si sono talvolta reinseriti nella vita spirituale degli Indiani.
Anche le singole tribù dell'antico Egitto, in epoche successive ridotte i distretti o in circoscrizioni amministrative, portavano sculture di animali sovrannaturali su aste a forma di stendardo, con tavole trasversali, denominate "animali araldico-totemici" (topo, vacca, antilope Orix, ecc.), senza che tuttavia siano noti i miti che avevano condotto alla scelta delle singole creature simboliche.
Nell'antichità classica erano noti analoghi "animali araldici" di singoli gruppi,un residuo dei feticci animali originari, dei quali la leggenda dice che avrebbero indicato la via verso ulteriori luoghi di stanziamento o verso templi, Apollo, nella forma del corvo a lui consacrato, avrebbe condotto, attorno al 630 a.C., gli abitanti dell'isola di Thera (Santorino) a Cirene.Due corvi indicano ad Alessandro Magno la strada per il tempio di Zeus Ammone. Durante l'emigrazione dei Piceni, nel secolo IV a.C., un picchio si posò sulla bandiera del condottiero. Enea e i fondatori della città di Cuma si fecero guidare da Colombe. I fondatori di Epidauro seguirono un serpente, i Sanniti un toro, gli Irpini un lupo, mentre una lepre mostrò il sito in cui avrebbe dovuto essere fondata la città di Boio; uno sciame di api indicò la strada allo scopritore della caverna oracolare dell'eroe beotico Trofonio. In questo, come anche nel caso delle radici dei nomi d'animale presenti nei nomi di persona, è incerto se si possa parlare di un legame psicologico di singoli uomini o gruppi, nel senso di un'idea totemica; si tratta di una questione che è stata recentemente discussa anche a proposito degli animali e delle creature favolose che compaiono nell'araldica. Anche senza riferirsi esplicitamente al sentimento di appartenenza a gruppi, essi possono essere simboli delle qualità reputate positive nella creatura in questione, delle quali il loro portatore intendeva adornarsi (coraggio, forza, spirito guerriero); ragion per cui vennero preferite figure animali "regali" (aquila, leone).
