Carosello





Carosello nacque nel 1557, quando la RAI decise di aprire le porte alla pubblicità e, intorno al nuovo propulsore economico, ancora privo, forse, di una propria dignità autonoma, costruì un recinto dorato, con tanto di sipario, trombe e mandolini, che fu per vent'anni l'appuntamento più atteso da grandi e piccini.
"A letto dopo Carosello" divenne l'espressione comune di tante mamme, accettata come ordine perentorio dai bambini per i quali quei fantastici dieci minuti di reclame che siguivano il YTelegiornale e segnavano la fine della giornata e il momento della buonanotte.
Questa rubrica quotidiana raggruppava 4 o 5 filmati pubblicitari, divisi tra loro da siparietti disegnati da Artioli.
Ogni telecomunicato era suddiviso in 2 parti: nella prima una piccola scenetta o una breve storia in cui non era mai nominato il prodotto reclamizzato; nella seconda il cosiddetto "codino", il messaggio pubblicitario.







Un'orecchiabile tarantella attinta al repertorio napoletano e arrangiata dal maestro Raffaele Gervasio faceva da sigla alla rubrica.





Carosello non era solo pubblicità ma un programma che si nutriva di ogni tipi di spettacolo: dove era possibile, pur passando sotto i rigidi controlli della SACIS, fare di tutto, dal cartone animato sperimentale a quello più classico, dal varietà al filmetto industriale artistico.
Carosello era un vero e proprio spettacolo un "raccontino d'autore" che si avvaleva della collaborazione di uomini illustri, in veste di autori, registi o attori: Pontecorvo, Ermanno Olmi, Sergio Leone, Totò, Dario Fo, Eduardo De Filippo.
Che delusione il nuovo Carosello!!